25 marzo 2016 Troia – Processione delle catene e procefisso del Cristo insanguinato

25 marzo 2016 Troia

Stamattina sono uscito per vedere la processione delle catene: gente incappucciata porta la croce in spalla, trascinando pesanti catene legate ai piedi. Sono andato poi a vedere una mostra fotografica sul cristo insanguinato, il crocefisso famoso di Troia,del 1703, che in serata sarà portato in processione. Ho anche visto le statue in cartapesta della processione dei misteri (quella che si farebbe normalmente il venerdì sera, ma oggi si fa sfilare il crocefisso.)Vicino alla villa comunale ho incontrato Giovanni, il responsabile dell’associazione “Idee in movimento” (che ha sede presso il convento di San Domenico (dove c’è anche l’ostello dove sono ospitato), conosciuto il primo giorno qui a Troia. Con lui anche l’amico Antonio. Abbiamo parlato di agricoltura, della fattoria Giuntoli, delle abitudini degli agricoltori di Troia, dell’importanza di fare iniziative che creino nuovi spunti per innovare in vari settori.
Il padre di Antonio ha un negozio dell’equo e solidale sul corso, mentre lo zio ha creato un orto urbano all’entrata del paese.
Pranzo all’osteria “Tra le due terre” dove ho mangiato pasta buona. La cosa divertente è che qua un sacco di persone hanno già sentito di me. Come? Facebook è la voce di mezzo paese. Sanno che viaggio a piedi, che chiedevo un passaggio per Deliceto… Fa ridere… Ma alla fine è tutto molto rilassante. Settemila persone si conosceranno già tutte…ma la vita scorre abbastanza felice. Ogni volta che conosco qualcuno, questo mi dice che mi ha già incrociato per il corso…
In serata c’è stata la processione in cui si porta il crocefisso a spasso, insieme alla Madonna Addolorata. La banda suonava, le varie confraternite sono uscite dalla Cattedrale e poi hanno portato il crocefisso, che esce solo per il giubileo. Si sono fatti un bel giro per il paese, portati a spalla dalle varie confraternite. Tutto il paese partecipa. Molto interessante. Il crocefisso è veramente particolare: fu scolpito da uno scultore padovano ma residente a Napoli, che si faceva chiamare “il napoletano” per essere rifinito e dipinto da Pietro Frasa, chierico e predicatore milanese. Con stucchi e colori creò l’effetto delle piaghe e delle ferite aperte, nonché del sangue grondante e raggrumato. https://www.facebook.com/Il-Crocifisso-di-Pietro-Frasa-nel…/

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