21 agosto 2014 – Visita di “Archeologia Arborea” in Umbria

Il 21 agosto 2014 siamo andati a visitare l’associazione Archeologia Arborea, in località San Lorenzo di Lerchi, vicino a Città di Castello, in Umbria. Un’esperienza molto intensa, guidati dai racconti di Isabella Dalla Ragione, Presidente del Comitato Promotore per la Fondazione Archeologia Arborea.

(Testo a seguire tratto da http://paesaggiocritico.com/2011/09/23/archeologia-arborea-lucilla-intervista-isabella-dalla-ragione-serena-dandini-e-maria-cristina-leonardi-villa-borghese-18-09-2011-la-conserva-della-neve/  )                         Nel 1960, Livio Dalla Ragione, pittore e antropologo, in controtendenza rispetto all’andazzo del periodo, decide di lasciare Roma per ritornare ad abitare la terra natia sulla collina umbra. Si reca a San Lorenzo de Lerchi, vicino a Città di Castello, acquista un terreno con una chiesa abbandonata e un edificio, probabilmente la canonica. Si adopera al loro restauro e poi vi trasferisce l’intera famiglia. Attratto fortemente dalle radici della gente della sua terra, Livio fonda e dirige il Museo delle Tradizioni popolari di Città di Castello, ma più che dagli oggetti si sente attratto dai sapori e dagli odori, in modo particolare dal profumo e dalla bontà di certi frutti della sua infanzia ormai scomparsi, sacrificati al velocissimo processo dell’industrializzazione dell’agricoltura. Nel suo terreno, l’antico orto del parroco, sono rimasti solo pochi vitigni, ma di pregio, qualche susino e dei vecchissimi mandorli. Livio li innesta secondo gli antichi dettami e li riproduce, poi comincia a perlustrare tutta l’alta Valle del Tevere alla ricerca di piante da frutto sfuggite all’accetta o semplicemente abbandonate in terreni ormai incolti. Bussa alla porta dei conventi di clausura per visitare i loro orti chiusi, varca i cancelli delle antiche ville padronali e va a trovare vecchi contadini. Ritorna dalle piante che ha individuato nel periodo della fruttificazione, ritorna ancora al momento giusto per fare le marze. Porta a casa, innesta, pianta nel suo campo terrazzato e salva. Visita biblioteche e archivi, legge e raccoglie tutti i vecchi libri di agricoltura per la classificazione, partendo dai dodici volumi di Lucio Giunio Moderato Columella, forse il nostro primo agronomo. Insomma un lavoraccio.
Tra le figlie di Livio, la vocazione del padre tocca Isabella e lei appena adolescente incomincia a seguirlo nei suoi vagabondaggi: su e giù per monti, quasi sempre a piedi. Ben presto le viene anche affidata la parte meno avventurosa dell’impresa: la catalogazione e la classificazione delle piante. Isabella sceglie di dedicarsi totalmente a loro, perciò corona i suoi studi con una laurea in agraria presso l’Università di Perugia. Per anni lavorano e ricercano insieme, padre e figlia, affidandosi totalmente alle loro forze e risorse economiche. Faticosamente raggranellano un patrimonio di circa 450 piante di oltre 150 varietà diverse. Un’enormità. Fondano l’Associazione “Archeologia Arborea” che si propone di raccogliere, salvare e riprodurre, attraverso tecniche di coltivazione naturale questi testimoni della biodiversità alimentare. (Testo tratto dal sito   http://paesaggiocritico.com/2011/09/23/archeologia-arborea-lucilla-intervista-isabella-dalla-ragione-serena-dandini-e-maria-cristina-leonardi-villa-borghese-18-09-2011-la-conserva-della-neve/ )

Nel 2007 Livio dalla Ragione è morto e Isabella continua a portare avanti  questo grande progetto. È possibile aiutarla adottando anche una singola pianta e facendo conoscere a più persone il progetto Archeologia arborea. http://www.archeologiaarborea.org/it/  

Isabella Dalla Ragione (seconda da Sx)
Isabella Dalla Ragione (seconda da Sx)

 

Uno degli alberi da frutto
Uno degli alberi da frutto
Antica varietà di mela
Antica varietà di mela
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Antico mandorlo con rotazione levogìra del tronco

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