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25 settembre 2016 – Dragoncello: inaugurazione fai da te di un nuovo parco

Domenica 25 settembre 2016, la Fondazione Dragoncello (www.facebook.com/Fondazionedragoncello/) e il Comitato di quartiere Dragoncello hanno organizzato la Festa Ecologica del Quartiere. Queste associazioni, le Brigate Verdi e un volenteroso gruppo di uomini donne e bambini, hanno realizzato un’iniziativa costruttiva e partecipativa in favore della comunità: è stata pulita un’area comunale abbandonata a Dragoncello, in via Vincenzo Petra, nominata Parco Calamò.

La Fondazione Dragoncello e il Comitato di quartiere Dragoncello stanno pulendo e curando da mesi quest’area per trasformarla nel nuovo luogo d’incontro del quartiere (seguirà un’altra iniziativa verso metà ottobre).

Il fine  è sottrarla al degrado e renderla disponibile ai cittadini: sono state costruite panche con materiale di riuso, messi a dimora un ligustro e un nespolo e si è iniziato ad attrezzare un’area cani.

In questa pulizia straordinaria sono stati raccolti 10 sacchi di rifiuti.

È importante riappropriarci di ciò che è nostro: abbelliamolo e diamo un esempio dal basso !!! Tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte per creare quartieri più vivibili. Ricordiamoci che gli spazi comunali, provinciali, demaniali sono del popolo italiano, qundi nostri; sono amministrati da rappresentanti da noi eletti e abbiamo tutto il diritto e il dovere di richiederne un uso a favore della comunità.

Laghetto Snia a Largo Preneste o una bella colata di cemento?

TESTO PROVENIENTE DAL SITO:

http://www.exsnia.it/comunicati/2013/lago-per-tutt-cemento-per-nessun-domenica-10-novembre/

https://i2.wp.com/www.exsnia.it/wp-content/uploads/2013/11/evento-fb1.jpg?w=474

 

CON UNA CANOA NEL LAGO CONTRO LA SPECULAZIONE

Domenica 10 novembre 2013, nel corso dell’iniziativa “Visita guidata all’ex-Fabbrica, al Parco delle Energie e al laghetto Ex-Snia”, a più di 200 abitanti è stata negata la visita guidata a quella parte di fabbrica della Snia Viscosa ed al lago, già di proprietà pubblica.

Con una canoa abbiamo conquistato il centro del lago e ci siamo riappropriati di quello che ci spetta, rivendicando il diritto di accedere all’area del laghetto

L’intera area è destinata da piano regolatore a verde pubblico e servizi e sarebbe dovuto essere già parco; risulterebbe che un quarto è già stato espropriato per l’ampliamento del Parco delle Energie verso Casal Bertone, la proprietà ha fatto finta di non saperne nulla, e ha chiuso gli accessi impedendo il passaggio come servitù, ma non solo…

Dopo lo scorso 12 ottobre, quando un folto gruppo di abitanti era già sceso al laghetto, la proprietà ha illecitamente sbancato il pendio confinante con il parco mettendo a rischio l’intera pineta sovrastante e ha realizzato una discesa al lago per lo scarico dei materiali disboscando una parte di riva.

Il Parco delle Energie e il laghetto sono l’unico fazzoletto di verde già sottratto da venti anni alla speculazione edilizia, in un territorio tra i più densamente abitato d’Europa e con il minor tasso di verde pro capite, soffocato dal traffico e dalle infrastrutture, con un altissimo grado d’inquinamento dell’aria.

Oggi una nuova speculazione nell’area, ad opera del già noto palazzinaro Pulcini, vuole aggredire ulteriormente il territorio, cancellando per sempre il lago e il suo habitat, con il progetto di realizzazione di 4 torri di 30 piani ciascuna, alte più di 100 metri che poggeranno su tufo e sedimenti fluviali incoerenti… Inoltre questo comporterà la colata di centinaia di metri cubi di cemento per nuovi insediamenti abitativi ed un aumento dell’inquinamento ambientale (polveri sottili, smog, particolato,…) ed acustico.

I complici della speculazione, responsabili negli anni di questo scempio, sono:

– L’amministrazione Veltroni, che non porta a compimento la procedura di esproprio, dando a Pulcini il tempo di presentare e vincere il ricorso al Tar contro il provvedimento di demolizione dei resti del centro commerciale abusivo mai terminato.
-Il Comune di Roma che non fornisce ai giudici del TAR elementi essenziali per confermare la demolizione completa.
-La giunta Alemanno che ha indetto il bando per riedificare le ex zone industriali e ha permesso al costruttore Pulcini di presentare il progetto “delle torri”…
-La Polverini che con la legge regionale sul Piano casa aumenta le cubature edificabili e tenta di raggirare i vincoli sulle aree protette.
-Il rettore Frati, che appena insediato, affossa il progetto di realizzazione del Campus scientifico nell’area dell’ex-fabbrica rinunciando all’acquisizione dell’area da parte de La Sapienza.
-La giunta Municipale dell’ex VI Municipio che già dal 2012 era a conoscenza del progetto e non ha fatto nulla per renderlo pubblico ed ostacolarne l’iter.

Oggi, con una canoa abbiamo conquistato il centro del lago e ci siamo riappropriati di quello che ci spetta, rivendicando il diritto di accedere all’area del laghetto, patrimonio naturalistico che appartiene a tutto il territorio con l’auspicio che tante altre canoe e vele possano solcare quelle acque. Durante l’assemblea seguita alla visita guidata, si è deciso di creare tre primi gruppi di lavoro (legale, urbanistico e naturalistico) che valuteranno tutti gli strumenti per fermare questo progetto.
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Le Brigate Verdi hanno preso parte a questo evento. La mattina hanno  partecipato alla pulizia di una parte dell’area da cui si ha la visuale sul laghetto e poi, insieme ad altre persone, hanno espresso  la volontà di non volere altro cemento nella zona di Largo Preneste, bensì di auspicare la realizzazione di un parco e il mantenimento del laghetto naturale dentro l’area dell’Ex-Snia Viscosa.
Pulizia per avere la visuale sul laghetto Da Sx: Andrea Caggese, Stefano Antonelli, Sarah Menouer
Pulizia per avere la visuale sul laghetto Da Sx: Andrea Caggese, Stefano Antonelli, Sarah Menouer
Laghetto, guardando in direzione di Largo Preneste
Laghetto, guardando in direzione di Largo Preneste
Laghetto, guardando in direzione di Via di Portonaccio/Via Tiburtina/discoteca Qube
Laghetto, guardando in direzione di Via di Portonaccio/Via Tiburtina/discoteca Qube

2 giugno 2012 – Ciclopedalata dei parchi e gare di bicicletta per bambini nel parco di Aguzzano

Da Sx: Arnaldo Cavaliere, Alessandra Bartoli (Comitato Parco Sannazzaro), Stefano Antonelli
Da Sx: Arnaldo Cavaliere, Alessandra Bartoli (Comitato Parco Sannazzaro), Stefano Antonelli

Il 2 giugno 2012 si è svolta la Ciclopedalata dei Parchi, un giro su due ruote che ha toccato 5 parchi a rischio cementificazione: Parco Talenti (Via Fucini),  Parco Sannazzaro (Viale Jonio), Villa Blanc (Via Nomentana), Parchetto Feronia (Via Feronia, c/o Metro B Monti Tiburtini), Parco regionale di Aguzzano (Via Casal de’ Pazzi). Attraverso quest’iniziativa si è voluto portare i cittadini a conoscere alcune aree verdi di Roma che rischiano di essere sommerse da una colata di cemento. In ogni parco abbiamo fatto una sosta, durante la quale i rappresentanti dei comitati che cercano di tutelarli hanno preso la parola: hanno illustrato la situazione attuale, le prospettive future e le speranze dei cittadini dei quartieri adiacenti.  Alla fine dell’ultima tappa, pranzo nel parco. Nel pomeriggio, spazio dedicato alle gare di bicicletta per bambini, organizzate da Oscar Salvi e Rita Tortora,  all’interno del Parco di Aguzzano.

Sandra Bartoli illustra la situazione del Parco Sannazzaro
Sandra Bartoli illustra la situazione del Parco Sannazzaro
Attraversando Parco SannazzaroDa Dx: Andrea Caggese, Marco Molle
Attraversando Parco Sannazzaro
Da Dx: Andrea Caggese, Marco Molle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Adolfo Rinaldi (Comitato Villa Blanc), in via Marliano, parla della difficile situazione della Villa.
Adolfo Rinaldi (Comitato Villa Blanc), in via Marliano, parla della difficile situazione della Villa.

 

Il rappresentante del Parchetto Feronia spiega la storia di questa piccola area verde.
Il rappresentante del Parchetto Feronia spiega la storia di questa piccola area verde.

 

Gare per i bambini organizzate da Oscar Salvi e Rita Tortora
Gare per i bambini organizzate da Oscar Salvi e Rita Tortora

 

 

 

 

 

 

Premiazione dei bambini
Premiazione dei bambini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimento sulla storia dei parchi visitati:

PARCO TALENTI

Il Parco Urbano Talenti, inserito nel Piano delle Certezze (approvato dal Consiglio Comunale nel 1997) come area verde irrinunciabile, è il prodotto di una Convenzione tra il Comune di Roma e la proprietà dell’area: la FINEUROPA S.p.A..

La Convenzione stipulata prevede la cessione gratuita dell’area al Comune e la realizzazione, a carico della società Pietro Mezzaroma e Figli, del parco pubblico di 392.594 mq, a compensazione delle previste cubature  edificatorie (ormai realizzate) del “Rione Rinascimento” realizzate dalla FINEUROPA. Nello specifico il Parco Talenti si estende per una superficie di circa 47 ettari, da sempre divisa in due: 40 ettari privati, ex convenzione S.I.R.A., più esterni al centro abitato, e circa 7 ettari dell’ex “Punto Verde Qualità”).

Con la delibera n°183 adottata da Consiglio Comunale del 12 settembre 1997 ha inizio l’iter burocratico che istituisce il programma di intervento urbanistico “Parco Talenti” sulla proposta della Società FINEUROPA.

Il 22 maggio 2001 avviene la stipula della “Convenzione Parco Talenti”.

Inoltre il Coordinamento per il Parco Talenti (oggi Coordinamento Rete Ecologica Roma Montesacro) con Legambiente Lazio, hanno proposto (con la conferenza stampa del 28 luglio 2009 e il dossier Marcigliana http://www.organizzazionealfa.it/wp-content/uploads/2010/09/Dossier_Marcigliana.pdf) di estendere la Riserva Naturale regionale della Marcigliana fino all’area del Parco Talenti, attraverso l’area agricola sita tra Via di Casal Boccone e Via della Cesarina, ampliandone di 120 ettari il perimetro, per bloccare il progetto del campo da golf; per cassare dal piano d’assetto della Riserva lo strabordante centro internazionale di allevamento per cavalli purosangue proposto dalla Società ISAIV del Gruppo Ligresti; per impedire l’ampliamento di ben 16 ettari della cava di Via Vallericca al fine di garantire la tutela della splendida area protetta e arricchirne la qualità agricola.

L’ampliamento, che andrebbe ad integrare all’interno della Marcigliana un ambito agricolo di circa 80 ettari (uno dei pochi rimasti integri all’interno del G.R.A.), individuato dal Piano Territoriale Paesistico Regionale come area agricola di rilevante valore, e il Parco urbano Talenti di circa 42 ettari, (oggetto di una storica mobilitazione delle associazioni ambientaliste e inserita quale area irrinunciabile dal Piano delle Certezze, approvato dal Consiglio Comunale di Roma nel 1997), creerebbe un cuneo verde di connessione con la città (http://www.organizzazionealfa.it/wp-content/uploads/2011/06/Tav.-Parco-Talenti_Marcigliana2.jpg), portando la Riserva all’interno del costruito, con l’auspicato effetto di creare un rapporto più diretto tra i cittadini e la Riserva stessa. Infine, questo “continuum” ambientale e di ecosistemi, impedirebbe la saldatura edificatoria del settore nord-est della città.

 

PARCO SANNAZZARO

Nel novembre 1993 nasce un comitato di cittadini a difesa dell’area verde denominata Parco Sannazzaro destinata, nel PRG allora vigente, a servizi pubblici di quartiere (M3) e completamento edilizio (D), oltre al passaggio di una strada a scorrimento veloce di collegamento tra l’autostrada A1 e la tangenziale est.

Il Comitato promuove una raccolta di firme, manifestazioni sull’area del parco e partecipaattivamente alla Consulta Verde costituitasi in Campidoglio e, successivamente, nel IV Municipio.

I risultati della mobilitazione sono: la risoluzione n.15/1994 con la quale il Consiglio Municipale richiede la sospensione del progetto per la realizzazione della bretella autostradale nel parco e si impegna alla tutela e alla salvaguardia ambientale dei “pratoni di viale Jonio” e la delibera comunale n.92/1997 (Piano delle certezze- allegato B, comma C2) che prevede il cambio di destinazione d’uso del Parco Sannazzaro a zona N (verde pubblico).

Raggiunto l’obiettivo principale, il Comitato continua negli anni a vigilare sul parco, denunciando all’amministrazione locale ogni operazione ritenuta sospetta (movimenti di terra, scarico di materiali, etc.).

Con delibera comunale n. 18/2008 viene approvato il nuovo Piano regolatore (PRG) di Roma. L’area del Parco Sannazzaro torna ad essere destinata a verde pubblico e servizi pubblici di livello locale, ovvero potenzialmente destinata alla costruzione di scuole, case, edifici di culto, parcheggi pubblici e privati, attrezzature per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ecc.

Ciò significa che il parco potrebbe essere interamente edificato!

Il Comitato, quindi, è tornato a sensibilizzare la popolazione della zona sulla necessità di difendere e riqualificare i pochi spazi verdi del quartiere, non più e solamente aree marginali o di rispetto di un sistema stradale sempre più esteso ed articolato, bensì come patrimonio della comunità ed elemento centrale nella politica complessiva di cambiamento e qualificazione delle aree metropolitane.

Attraverso una nuova raccolta di firme, manifestazioni nel parco, piantumazione di alberi, il Comitato è riuscito ad ottenere:

  • l’approvazione dell’ordine del giorno n.5/2012 da parte del Consiglio Municipale per la salvaguardia del Parco Sannazzaro;

  • la realizzazione di un’area giochi per bambini nell’unica superficie di proprietà comunale all’ingresso del parco;

  • l’approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina dell’ordine del giorno n.9/2013 a favore della preservazione del Parco Sannazzaro.

 

VILLA BLANC

Dopo 12 anni di attività spontanee, il Comitato Villa Blanc si è costituito formalmente in Associazione, senza fini di lucro, il 1 febbraio 2013, con lo scopo di rafforzare e consolidare le iniziative tese a difendere e salvaguardare il patrimonio storico e ambientale della villa.

Infatti Villa Blanc –situata in via Nomentana 216 a Roma– pur essendo destinata a verde pubblico e servizi locali dal Piano Regolatore Generale e tutelata da numerosi altri vincoli di interesse storico e paesaggistico, è sottoposta ad un progetto di trasformazione in un campus universitario privato della LUISS con foresterie e 8 parcheggi interni per circa 5000 mq –autorizzato nel Dicembre 2012 dal Comune di Roma- che potrebbe  compromettere totalmente e irrimediabilmente la conservazione del suo valore storico ed ambientale, chiudendo il parco alla fruizione dei cittadini.

A giugno del 2012 grazie alle nostre segnalazioni, all’esposto di Legambiente ed al deciso intervento del Corpo Forestale dello Stato e della LIPU, sono stati bloccati il taglio degli alberi e l’avvio del disboscamento che la LUISS stava eseguendo a Villa Blanc, in previsione dell’avvio dei lavori, contravvenendo alle disposizioni di legge (L 157/92 e L 189/2004, Direttiva CEE 79/409, L 503/81 in adozione della Convenzione di Berna) e al regolamento del Comune sulla tutela della flora e fauna selvatica, in una area definita come area boscata dal Piano Regolatore regionale.

Per queste ragioni è stato presentato da alcuni membri del Comitato, insieme ad Italia Nostra e ad altri cittadini, un ricorso urgente al TAR contro il permesso di costruire rilasciato dal Comune, per l’esame del quale l’udienza si è avuta il 5 giugno 2013 prossimo e di cui si attende la sentenza.

Con la nostra battaglia intendiamo riaffermare che il Parco e gli edifici storici di Villa Blanc devono essere conservati come un insieme unico ed irripetibile di elementi diversi, correlati tra di loro, con edifici e manufatti di arredo scenografico e monumentale ed un parco di essenze arboree, floreali e vegetali, da rendere fruibile a tutti i cittadini.

 

PARCO REGIONALE DI AGUZZANO

Il Parco Regionale di Aguzzano, (istituito con Legge Regionale 8 Agosto 1989 n.55 – Piano di Assetto Maggio 1995), con i suoi 57 ettari, è il più piccolo tra le riserve e i parchi regionali del Lazio, ma di grande importanza vista la sua inclusione all’interno di un territorio densamente edificato. Il Parco ha conservato negli anni il suo aspetto di “ultimo lembo dell’Agro Romano” e custodisce, con i suoi 5 casali, le testimonianze dell’antica attività agricola che ne fa oggi un “museo all’aria aperta”. Il Piano del Parco, del resto, con il suo modello di assetto fortemente unitario, accentua e valorizza queste caratteristiche, conferendo al Parco (situato tra la via Nomentana, la Via Tiburtina e il GRA) la caratteristica indiscussa di polmone verde, e rappresenta un punto di svago e di incontro per i cittadini della zona est di Roma.

LE TRASFORMAZIONI DEL PARCO DI AGUZZANO

Purtroppo, questo spazio verde all’interno del IV° Municipio è seriamente minacciato, così come gli stessi casali. Le assegnazioni dei casali, ad esempio, sono completamente fuori di ogni logica gestionale di quel Piano di Assetto che li destinerebbe piuttosto ad ospitare attività culturali, al servizio dei quartieri circostanti e della città. Vediamo la loro situazione:

Il CASALE ALBA 3 (detto “LE VACCHERIE”) sede del CCE Centro di Cultura Ecologica, è l’unico casale adibito ad attività aperte alla cittadinanza, ma che è minacciato di chiusura e a cui non è stata rinnovata la convenzione da parte del Comune di Roma. La A.T.I. (cioè l’Associazione Temporanea d’Impresa che tiene aperta la biblioteca e gestisce le attività del Centro) lavora volontariamente e si autofinanzia con le sue attività. Per tale motivo sono state presentate migliaia di firme al Comune di Roma a sostegno del mantenimento del CCE e della prosecuzione della sua attività. Attualmente è in corso una opposizione al TAR e si è in attesa della sentenza;

Il vicino casale (denominato “STALLA DEI TORI”) destinato a “sala per incontri e assemblee pubbliche del quartiere e punto di bio-ristoro” è stato occupato nel luglio 2010 dalla Protezione Civile del Comune di Roma in deroga al piano di assetto e, con palese abuso, destinato ad uffici della Protezione Civile, togliendo di fatto un casale all’uso dei cittadini;

Il CASALE ALBA 1 (detto del “PADRE NOSTRO”) nel quale il Piano di Assetto del Parco prevede un “Centro Teatrale”, in palese contrasto con la sua destinazione, è stato assegnato senza gara pubblica alla cooperativa integrata Artemisia con attività nel campo immobiliare ed ambientale. La cooperativa Artemisia fra l’altro sta attualmente effettuando lavori di ristrutturazione in economia senza progetto ed utilizza tale spazio come ufficio/residenza;

Il CASALE NUOVO DI AGUZZANO (detto del “VASCONE”), destinato nei piani di assetto del Parco a “Museo dell’agro romano” e lasciato in uno stato di totale abbandono, sembra essere interessato da un progetto per riabilitazione motoria di disabili, con finanziamento milionario fra privati e Comune di Roma che lascia molti dubbi e molte perplessità;

Il Casale ALBA 2 (detto “Le Scuderie”) da poco ristrutturato dal Comune di Roma, doveva diventare secondo il piano di assetto “Casa della Musica” per attività culturali e musicali per il quartiere e la città, ma le amministrazioni, fra cui quella penitenziaria, lo vogliono trasformare in una struttura detentiva di sorveglianza attenuata per madri detenute (progetto ICAM). Gli interventi prevedono un ampliamento delle cubature, realizzazione di una recinzione esterna alta almeno 4 metri e dotata di sistema antiscavalcamento con eventuale doppia recinzione, sistemazione dello sterrato di accesso al Casale (asfalto …), installazione impianti di illuminazione notturna, sensori notturni di rilevamento movimenti, barriera di controllo per l’eventuale accesso di automezzi all’ingresso del parco, transito autoveicoli di servizio con relativa area parcheggio all’interno del Parco… Come si evince, nulla che possa attenuare veramente l’impatto dei bimbi con la realtà carceraria.

Altri interventi hanno riguardato direttamente il Parco: la piantatura di alberi da parte di sponsor bancari e petroliferi dei quali non si conosce la vera finalità; la installazione di attrezzi ginnici da parte del Comune di Roma che per la loro conformazione (acciaio su plinti di cemento) mal si addicono alla natura rurale e agricola del luogo; le attività di bonifica del Fosso di S.Basilio effettuate con ruspe e trattori che hanno messo a rischio la fragile biodiversità del luogo.

COSA E’ IL COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL PARCO REGIONALE DI AGUZZANO

Il Coordinamento, formato da Associazioni, Comitati, cittadini, studenti, nasce spontaneamente agli inizi del 2012 come espressione del dissenso contro il progetto ICAM nel Casale Alba2 e contro le variazioni del piano di assetto del Parco. Difende il Parco di Aguzzano come BENE COMUNE e intende costruire valide alternative per la gestione dei Casali. Il Coordinamento vuole che quest’area verde possa continuare ad esistere nella forma attuale senza essere invasa da cemento e asfalto, militarizzata o trasformata in bene di consumo. Vuole altresì che vengano conservate le attuali destinazioni d’uso dei casali come luoghi di attività socio-culturali per il quartiere e la città, nei quali RESPIRARE cultura, socialità, partecipazione.

Se oggi si parla del Parco di Aguzzano lo si deve solo e unicamente alle conquiste ottenute dai cittadini nell’arco di 30 anni, che han permesso di salvare questo bene collettivo dalla speculazione edilizia, per poi valorizzarlo.