Oggi 12 gennaio 2020 il Comitato di quartiere per la cura e la salvaguardia della Garbatella ha pulito tutto il Parco dei Caduti del Mare, adiacente alla metro. Falciatura di erba, sradicamento erbacce, pulizia dei vialetti, rimozione delle foglie secche e dei rifiuti. Tutto quello che in realtà dovrebbe fare una amministrazione municipale, viene invece svolto
dagli abitanti del luogo per mantenere il decoro e la vivibilità del parco. Le Brigate Verdi sono passate in mattinata a dare una mano.
Domenica 25 settembre 2016, la Fondazione Dragoncello (www.facebook.com/Fondazionedragoncello/) e il Comitato di quartiere Dragoncello hanno organizzato la Festa Ecologica del Quartiere. Queste associazioni, le Brigate Verdi e un volenteroso gruppo di uomini donne e bambini, hanno realizzato un’iniziativa costruttiva e partecipativa in favore della comunità: è stata pulita un’area comunale abbandonata a Dragoncello, in via Vincenzo Petra, nominata Parco Calamò.
La Fondazione Dragoncello e il Comitato di quartiere Dragoncello stanno pulendo e curando da mesi quest’area per trasformarla nel nuovo luogo d’incontro del quartiere (seguirà un’altra iniziativa verso metà ottobre).
Il fine è sottrarla al degrado e renderla disponibile ai cittadini: sono state costruite panche con materiale di riuso, messi a dimora un ligustro e un nespolo e si è iniziato ad attrezzare un’area cani.
In questa pulizia straordinaria sono stati raccolti 10 sacchi di rifiuti.
È importante riappropriarci di ciò che è nostro: abbelliamolo e diamo un esempio dal basso !!! Tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte per creare quartieri più vivibili. Ricordiamoci che gli spazi comunali, provinciali, demaniali sono del popolo italiano, qundi nostri; sono amministrati da rappresentanti da noi eletti e abbiamo tutto il diritto e il dovere di richiederne un uso a favore della comunità.
Il primo intervento del gruppo, che poi si costituirà come Brigate Verdi, è stata la pulizia di un’area verde abbandonata, delimitata da Via di Rebibbia, Via Tiburtina e Via Ripa Mammea. Questo luogo è stato più semplicemente ribattezzato, in maniera lungimirante, “l’aiuola”.
La zona era in condizioni di degrado, piena di rifiuti di ogni genere: bottiglie, lattine, calcinacci, copertoni, siringhe, tubi idraulici, più le solite buste di plastica e imballaggi di piccole dimensioni.
La zona è stata ripulita, i rifiuti sono stati differenziati il massimo possibile (vetro, alluminio, carta, indifferenziato) e svuotati negli appositi contenitori.
È stata necessaria una rimozione quasi completa delle erbe selvatiche in modo da poter dissotterrare e rimuovere agevolmente rifiuti semisepolti (bottiglie, ferraglie, pezzi di asfalto).