RICICLARE I MATERIALI È INTELLIGENTE: COSA, DOVE, CHI?

I materiali che possono essere ricilati e riusati sono tantissimi. Quello che spesso viene considerata spazzatura è invece un’insieme di preziosi materiali che possono avere un secondo utilizzo.

Degli esempi: i componenti delle apparecchiature elettroniche, i calcinacci dell’edilizia, i tappi di sughero, i tappi di plastica e la plastica in generale (vedi www.corepla.it), gli olii usati, l’alluminio, la carta e tantissimi altri.

In questa lista, vogliamo elencare alcune esperienze virtuose di riciclo. Riguardano diversi settori.

 

1 – COMPUTER, APPARECCHIATURE ELETTRONICHE

“Riusare i computer per proteggere l’ambiente, risparmiare e creare lavoro di qualità.”

La cooperativa, e Impresa Sociale, Reware (www.re-ware.it) gestisce un’Officina Informatica che è aperta da maggio 2007.
Si tratta di un vero e proprio laboratorio aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19, dove si posso acquistare computer rigenerati, oppure dove poter far rigenerare il proprio.

L’Officina è molto più di un semplice negozio di usato.

I 4 soci della cooperativa decidono tutto sulla base del metodo del consenso, remunerano il proprio lavoro in modo identico, indipendentemente dalle professionalità, e si sono vietati, da statuto, qualunque forma di redistribuzione di profitti, a modo di poter rientrare nella definizione di Impresa Sociale. Proprio a questo scopo sono anche riusciti a far riconoscere le propria attività di “utilità sociale” dalle Camere di Commercio, come definito dalla legge 155 del 2006.

Queste premesse danno la misura dell’impegno etico ed ambientalista dei soci di Reware, e della cura con la quale lavorano ostinatamente, da anni, alla riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti elettronici.

Ad oggi le apparecchiature elettroniche, e quelle informatiche in particolare, rappresentano una grave minaccia per l’ambiente alla quale non sono ancora state trovate soluzioni realmente efficaci.

Le leggi sui rifiuti, scaturite dalla Direttiva quadro sui rifiuti della Commissione Europea, 98/08, definiscono un preciso ordine di priorità per la riduzione dei rifiuti, la gerarchia delle 4R, che mette al primo posto la prevenzione, a cominciare dall’ecodesign (i produttori di nuovo dovrebbero creare apparecchiature interamente riusabili/riciclabili), cosa irrealizzata, e probabilmente irrealizzabile, e la riparazione e il riutilizzo.

In ordine di priorità ambientale il riciclo dei materiali viene molto dopo, poiché è efficiente solo in parte.
Raramente si riescono ad estrarre più del 50% di materie prime seconde interessanti da apparecchiature informatiche. Ciò è dovuto al fatto che tali apparecchiature sono composte da centinaia di minuscoli componenti e decine di forme di chimica complessa difficilmente processabili in modo separato. Il costo della materia da riciclo è spesso superiore a quello della materia vergine, inoltre i processi di industriali di riciclaggio sono energivori e creano a loro volta scarti di lavorazione particolarmente inquinanti.

La cooperativa Reware interviene nella fase della vita del prodotto dove ci sono i maggiori margini di miglioramento.

L’attività principale della cooperativa consiste nel recuperare grandi quantità di computer dismessi dalle aziende, spesso per motivi che nulla hanno a che fare con il funzionamento dei computer, e ripristinarli, possibilmente con il sistema operativo Linux, per rivenderli a prezzi popolari. In questo modo si può allungare la vita utile dei computer del doppio, il che equivale, dal punto di vista ambientale, a dimezzarne l’impatto ambientale, poiché permette di mandare a smaltimento la metà di computer.
In questo processo Linux riveste un ruolo doppiamente importante, in primo luogo è di per se portatore di valori etici molto forti, quali condivisione delle conoscenze e libertà di espressione, e in secondo luogo, grazie anche al fatto che l’open source permette di creare software più leggeri, ha il pregio di funzionare bene anche su computer datati, il che permette alla cooperativa di allungare ulteriormente la vita utile delle macchine. Per questi motivi molte persone si rivolgono a Reware per far installare Linux sui propri computer “diversamente giovani”.

Ovviamente questa attività ha senso solo alla luce di un considerazione molto importante: la maggior parte delle persone utilizzano i computer per delle attività molto semplici, ma i computer nuovi in vendita, anche quelli più economici, sono sovradimensionati per l’uso che le persone ne possono fare a casa; in compenso le aziende hanno un bisogno di computer particolarmente prestanti per ovvi motivi di produttività, e li sostituiscono spesso.

Questo tipo di attività, il riuso avanzato, mette in luce e rende concreto il cosiddetto “valore d’uso residuo” delle apparecchiature, il quale rappresenta un insieme di esternalità positive inespresse, quali la possibilità, già spiegata, di fare prevenzione ambientale, ma anche potenziali in termini di sviluppo di economia locale virtuosa, risparmio per le aziende in termini di smaltimento non necessario di beni ancora riutilizzabili, possibilità per le fasce più povere della popolazione di accedere a tecnologie economiche, e meno costi e impatti ambientali dovuti ai cicli produttivi e al trasporto di maggiori quantità di di computer nuovi.

Per l’insieme di queste ragioni vi consigliamo caldamente di rivolgervi a questo tipo di organizzazioni, non solo per acquistare apparecchiature o far riqualificare le vostre, ma anche per valutare l’ipotesi di destinare i vostri vecchi PC, anche non funzionanti, al ciclo virtuoso del riuso. (TESTO SCRITTO dalla Cooperativa, e Impresa Sociale, Reware)

2 – PLASTICA E METALLI

www.nonsonorifiuti.it    Via Santamaura 69     presso il Mercato Trionfale, box 95

Attività gestita da Silvia Cavaniglia

http://www.nonsonorifiuti.it/    https://www.facebook.com/Nonsonorifiutiit-808454372544047/

Un video esplicativo di tutta l’attività, dei materiali che si possono consegnare e che verranno pagati a peso.  https://www.youtube.com/watch?v=Yj06bgkp-OY

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Associazione ambientalista di promozione sociale