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11 pensieri su “Contattaci ! Contact us !”

  1. Ti ho chiamato per chiedere notizie di Antonietta – non risponde al cellulare e neanche risponde i messaggi.
    Adesso mi sto anche interessando del tuo progetto e spero che ci sentiamo.
    Abbraccio
    Sai

  2. Gentile Stefano, forse non sai che nell’area del museo pleistocenico in via Galbani (lo stanno sistemando, forse) c’era un bel pino sano e vitale nato forse per caso una 30na di anni fa. Per far posto a dei minuscoli alberelli è stato tagliato da un giorno all’altro. Motivo ??? Nessuno lo sa. Forse non rientrava nelle specie programmate, non lo so, ma mi sembra demenziale tagliare un bel pino ed al suo posto metterci un alberello striminzito che ci metterà, se ci riesce, 30 anni per crescere. Begli ecologisti.

    1. Gentile Marco, non sai quanti casi ricordo, come quello che mi descrivi. In questa città mi sembra che spesso le persone che si occupano del verde non abbiano le competenze necessarie. Succede anche che, per risparmiare, il Comune appalti dei lavori a ditte che non sono specializzate nella cura del verde, venendo quindi a mancare quelle competenze richieste. Il risultato sono tagli dissennati di alberi, potature inadeguate, scelta di essenze arboree non idonee.
      Non capisco la frase che hai scritto alla fine del tuo messaggio: “begli ecologisti”. Come imaginerai, non sono gli ecologisti a fare questi scempi. Cosa intendevi dire? Mi chiedevo se avessi qualche suggerimento da dare, se volessi darci una mano, se avessi voglia che ti aiutassimo a sostenere una tua proposta per tutelare il verde… Facci sapere. Ciao, Stefano

      1. Intervengo a proposito del Pino che era collocato in un’area verde in totale abbandono, presso il Museo di Casal de’ Pazzi. Sono la responsabile del Museo e, per quanto sia stata una scelta dolorosa, l’abbattimento dell’albero è stato frutto di scelte assolutamente non casuali. L’alberello striminzito che ha sostituito l’unico pino (specie assai diffusa come si sa) sarebbero: 2 Zelkove, 1 leccio, 3 ulivi, 1 acero, 2 alberi di giuda, ed inoltre 7 palme nane, 7 giunchi, 11 lavande, 20 salvie, 5 cisti, 3 eriche, 12 bossi, 5 corbezzoli, 4 allori ed un’edera.
        Queste piante sono compatibili con gli ambienti del Pleistocene medio, epoca a cui si data il sito. Nulla è stato fatto a caso, e credo che una buona cultura ecologica debba partire dalla conoscenza delle modificazioni ambientali del passato.
        Patrizia Gioia

        1. Sono d’accordo con il fatto che una buona conoscenza delle modificazioni ambientali del passato sia una buona base per capire il presente.
          Potrebbe essere un’idea fare un incontro e paralre di come le specie arboree si sono evolute nel corso delle ere geologiche.
          Stefano Antonelli

          1. Magari si! Appena apriamo… speriamo a settembre (burocrazia permettendo), mi piacerebbe fare delle specifiche conferenze. Comunque agli inizi di Luglio monteremo una serie di pannelli. Magari ci sentiamo ed organizziamo una visita speciale!
            Patrizia Gioia
            [email protected]

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