19 e 20 marzo 2016 Lucera

19 e 20 marzo 2016   Lucera

Lucera è una città sorprendente, bella, piena di sorprese architettoniche, con panorami bellissimi, con un potenziale enorme. Palazzi antichi con belle facciate piene di rifiniture, cortili interni pittoreschi, quasi dei microcosmi domestici. Lucera offre veramente tanto: un bellissimo castello angioino, sorto sulla collina dove si ergeva il palazzo di Federico II di Svevia, costruito dal 1233; una bella villa con molti alberi, sulla collina del Belvedere; tante strade e piazzette lastricate con marmi color avorio e con basalto, oppure con pietre bianche di fiume. La vita la sera è movimentata, anche se i locali mi hanno garantito che d’estate lo è molto di più. Ho mangiato pizze molto buone: cito Gastronauti e Royal Pizza. Le persone sono affabili e gentili. C’è da chiedersi perché i Lucerini non credano nelle risorse di cui dispongono, perché questa città sia così assopita. Il turismo è pressoché assente, la ricettività turistica quasi nascosta…
Lucera vanta anche un anfiteatro romano, una antica cattedrale, sotterranei ancora non accessibili e una biblioteca antica piena di affreschi.
Con Giuseppe Toziano (creatore dell’associazione “This is art”) ho girato in lungo e in largo la città, conoscendo moltissime persone.
Il 20 ho pranzato con tutta la sua famiglia e parenti e con due suoi cugini sono andato a vedere degli uliveti. Il cugino di Giuseppe, Valentino, mi ha raccontato molte cose sulla potatura: normalmente un potatore viene pagato 5 Euro ad albero e ci impiega circa 15-20 minuti. In inverno si pota di meno, così le fronde proteggono il tronco dai venti freddi. Il ramo potato con una forma di U con angoli retti serve a potervi poggiare la scala che servirà per effettuare la raccolta manuale delle olive. Le si raccolgono a mano se sono olive da tavola, perché non devono essere graffiate. In seguito ci sarà un ulteriore controllo per eliminare le olive danneggiate.. Sotto gli olivi a inizio aprile si fa una prima aratura e verso agosto-settembre una fresatura, periodo in cui si levano anche i polloni alla base del tronco. Si fanno questi lavori alla terra per farla più permeabile all’acqua (mi spiegava che l’oliva da tavola ha bisogno di molta acqua) che raggiungerà le radici dell’albero (e non invece delle erbe spontanee). Interessante scoprire che non tutti adottano la tecnica del sovescio.

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